martedì 5 giugno 2012

abbecedario

A: assiale
B:
C: cinematografo/cinema
D: dimensioni/diapositiva
E: eclissi
F: fanale/fotografia
G: geometria
H:
I: immagine/illuminare
K: kinetoscopio
L: luce/lampada
M: mostrare/movimento
N:
O: obiettivo/ombre
P: pellicola
Q:
R: registrazione/rappresentare
S: schermo/scanf
T: trasferire/trasmettere
U:
V: videoproiettore
Z:

domenica 3 giugno 2012

cinema e precinema!



l'antenato più prossimo alla cinematografia,intesa come proiezione di immagini in movimento, è sicuramente la lanterna magica. simile ma opposto nel funzionamento era il Mondo nuovo, che rendeva possibile la proiezione anche durante il giorno. dopo la nascita della fotografia si inizia a studiare la riproduzione del movimento in scatti consecutivi, si iniziano a cercare modi di proiettare fotografie in successione in modo da ricreare un'illusione di movimento estremamente realistica, le macchine che ebbero maggior successo furono: il kinetoscopio di Thomas Edison (ispirato a Mondo nuovo) e il cinematografo dei fratelli Lumiere (ispirato alla lanterna magica).







il mondo del precinema è però popolato dai cartoni animati! il primo cartone animato della storia è Fantasmagorie di Emile Cohl del 1908, 700 disegni per appena 2 minuti di proiezione!



i procedimenti per arrivare alla cinematografia a colori furono tantissimi, vennero proposti più di mille procedimenti diversi, tra i quali la coloritura a mano, fino alle esperienze concrete tramite tecniche di sintesi additiva o sottrattiva a partire da 2 o 3 colori primari. le più famose sono probabilmente quelle del Techicolor process. ne esistono 6 versioni, inizialmente venivano usati proiettori particolari che proiettavano immagini separate di diversi negativi, successivamente si penso di sovrapporre le pellicole sotto un unico fascio di luce.







   

l'eclissi

L'eclissi di Luna è un fenomeno di proiezione naturale in quanto il Sole proietta l'ombra della Terra sulla Luna. Questo evento all'apparenza semplice fu una delle principali teorie a favore della "sfericità" della Terra. Aristotele sostenne che se la Terra non fosse sferica le eclissi lunari non mostrerebbero ombre dai bordi curvi.








Disegni molto simili furono fatti da Galileo Galilei che studiò le fasi lunari utilizzando come primo approccio il disegno e la tecnica del chiaro scuro. La visione e il disegno, come sostiene la storica della fotografia Antonella Russo, stimolano l'ingegno.

l'evoluzione del disegno e la prospettiva

l'arte del disegnare  ha certamente subito nel corso degli anni un'evoluzione complessa e articolata che muove i suoi primi passi dalle incisioni sulle pareti delle caverne fino ad arrivare alle ultime tecniche di disegno elettroniche quali ad esempio AutoCad. La necessità di comunicare progetti sempre più complessi richiede un linguaggio sempre più dettagliato e universale, a questo proposito il disegno diventa tecnico.

Le prime forme di disegno erano semplice espressione del proprio stato d'animo o racconti di vita reale o ultraterrena, tutte le figure erano poste sullo stesso piano e non c'era accenno di paesaggi.

Solo a partire dalla fine del Duecento con Giotto abbiamo una restituzione della realtà e una nuova corposità delle figure.  

La svolta fondamentale si ha però con Filippo Brunelleschi che, attraverso esperienze condotte con strumenti ottici, giunge ad un metodo scientifico di rappresentare gli edifici, lo stesso di cui scriverà  Leon Battista Alberti nel De Pictura.

La riproduzione della realtà il più dettagliatamente possibile però limita il concetto di prospettiva, essa viene introdotta anche per rendere oggettivo quello che prima era soggettivo. Nello studio della cattedrali ad esempio ci si accorge che i primi disegni non rispettavano nessuna scala e che servivano esclusivamente all'architetto come schizzo, ma più crescono le sfide più si ha bisogno di comunicare e quindi di creare un linguaggio comune e che si espliciti da se nelle tre dimensioni. si passa così dallo schizzo al disegno in scala e infine alla prospettiva.

Le proiezioni si dividono in due grandi famiglie: prospettiche (che comprende la prospettiva centrale, dal basso, laterale ecc) e parallele, che a sua volta si divide in obliqua (cavaliera e cabinet) e ortogonali. 
Tutte si ottengono proiettando idealmente le linee del disegno verso punti immaginari lungo delle linee di fuga. Realizzare oggetti tenendo conto della loro tridimensionalità risulta però complicato e soprattutto lungo. Disegnare una scala ad esempio e molto complesso ma comunque più semplice rispetto ad un intero edificio.

per questo motivo oggi architetti e ingegneri scelgono di utilizzare strumenti più funzionali per progettare le loro idee.
 

La proiezione e le stelle

Inizialmente la proiezione non disponeva di particolari macchine ma era un fenomeno esclusivamente visivo che diventava tanto più importante e illusorio tanto più aumentava la distanza, il primo fenomeno di proiezione che possiamo studiare è infatti riferito alle stelle!
Le costellazioni non sono altro che delle entità esclusivamente prospettiche, a cui l'astronomia moderna non riconosce alcun reale significato in quanto nello spazio tridimensionale le stelle di una stessa costellazione possono essere separate da distanze enormi e apparire più o meno grandi e luminose a secondo della distanza. In un ipotetico viaggio interstellare potremmo identificarne delle nuove visibili solo da quella nuova prospettiva. sebbene quindi le costellazioni siano solo un immagine sulla sfera celeste restano comunque uno strumento utile per studiare i moti relativi del sistema solare e orientarsi sulla Terra.



nel mondo antico, gli strumenti per la rilevazione di angoli tra gli astri e i punti di riferimento terrestre erano composti da settori graduati e aste dotate di tacche di mira: la precisione è legata alla capacità di lettura (sta proprio in questo l'utilizzo della prospettiva) e alla divisione in parti uguali di angoli. l'astrolabio è sicuramente lo strumento scientifico più conosciuto e utilizzato fin dall'antichità, esso ci da la soluzione grafica ad un problema sferico e permette a chi lo usa di misurare l'altezza delle stelle sull'orizzonte, valutare l'ora astronomica e navigare.

stelle e proiezione sono ancora una volta unite il uno strumento più moderno: il planetario, un particolare tipo di proiettore che riproduce la volta celeste su uno schermo semisferico.
il primo tentativo di riproduzione della volta celeste risale al III a.C. per mano di Arato. 


mercoledì 2 maggio 2012

Brunelleschi e la proiezione

A Filippo Brunelleschi, orafo con una radicata conoscenza della geometria, venne affidato l'incarico di terminare, con la costruzione della cupola, il Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze, al quale l'architetto di Cambio si sottrasse, a causa della maestosità della cattedrale infatti non era possibile applicare nessuna delle tecniche conosciute fino a quel momento. Scartate alcune delle più stravaganti idee della popolazione,
Brunelleschi decise di costruire la cupola senza l'utilizzo della centina, aveva infatti calcolato che dando ai mattoni una forma trapezoidale invece che la solita rettangolare questi, posti a "lisca di pesce", si sarebbero auto-retti. I muratori dovendo però lavorare dall'esterno perdevano il senso della sfericità* e la cupola rischiava di sorgere sghemba, fu così che l'ingegnere sfruttò la tecnica del PROIETTARE.
Brunelleschi si accorse infatti che i mattoni posti in posizione verticale (madonne) proiettavano sul pavimento delle spirali e fu proprio seguendo questo disegno, tramite dei fili a piombo, che Brunelleschi completò la cattedrale! 

*la sfericità delle cupole più piccole poteva essere controllata dall'interno tramite l'uso di canne e altri strumenti.

curiosità: Giovan Battista pubblicò un disegno che trasse in inganno molte persone, infatti quella che sembra essere un'impalcatura in realtà non è altro che uno strumento per sollevare il disegno con le proiezioni!